Da tifoso a utente con la tecnologia.

Dalla moviola alle sessione di training personalizzate. Come la tecnologia ha cambiato lo sport.

E’ passato ormai molto tempo da quando si attendeva con ansia la moviola di 90° Minuto per decidere – almeno nelle liti fra tifosi – se il rigore decisivo fischiato dall’arbitro fosse reale o no. La stessa moviola in campo evocata da anchorman sportivi sembrava un sogno futuribile e al limite del ridicolo. Dopo qualche decennio invece, la tecnologia ha trasformato lo sport. Non solo quello in tv, ma anche le nostre corsette sotto casa possono essere monitorate da dispositivi acquistabili con poche decine di euro.

La rivoluzione digitale applicata allo sport ha impattato sui grandi club di calcio o basket, da budget milionari, sulla performance agonistica degli sportivi, passando per la fruizione, l’aggiornamento, e anche sul modo di fare tifo.

Secondo una ricerca di Nielsen Sports, il 60% degli appassionati utilizza i social media per rimanere aggiornati sul proprio sport preferito, e il 56% utilizza le applicazioni mobili per ottenere informazioni su risultati e statistiche.

Lo stato di emergenza sanitaria causato dalla pandemia d’altra parte, ha imposto sfide cui le industrie dello sport hanno dovuto dare rapida risposta. L’impatto causato dal blocco degli eventi sportivi prima, e svolti a porte chiuse poi, è stato enorme in termini di mancati guadagni.  Le per non perdere il contatto con la propria audience hanno potenziato le loro strategie di innovazione digitale. E’ così che è stato più che mai importante realizzare contenuti digitali creativi ed efficaci, con conseguente crescita esponenziale di engagement sui social media, di visite sulle piattaforme di streaming, website e tv.

Per andare incontro alle modalità di fruizione delle giovani generazioni poi, è in atto la tendenza di integrare lo sport tradizionale agli eSport. Il pubblico a casa viene coinvolto con attività svolte sulle diverse piattaforme di gaming e sui social, prima, durante e dopo l’evento. Un esempio è la partnership tra Lega Serie A e Playstation 5, che nella sfida di Supercoppa Italiana tra Napoli e Juventus del gennaio ’21 ha assunto il nome di PS5 Supercup.

Si è passati di fatto dal concetto di tifoso a quello di utente, sempre più al centro delle strategie commerciali. E’ però vero che, per quanto oggetto di marketing, sono ben lungi dal subirlo passivamente, giacché sono e si sentono protagonisti in modo diretto delle fortune di una società. Ad esempio, il business più importante – i diritti audiovisivi – è fortemente condizionato dai clienti/tifosi.

La pervasività della tecnologia nello sport non si ferma al grande mercato sportivo, ma arriva a coinvolgere il modo in cui possiamo fruire delle attività sportive nelle nostre città. Un esperimento in questo senso, è stato realizzato a Milano dal colosso tecnologico Samsung. All’interno del parco “Montanelli” Samsung ha messo a disposizione di tutti i cittadini un calendario di sessioni di allenamento libere e gratuite. All’interno di un parco urbano era poi possibile allenarsi in autonomia attraverso gli accessori. Semplicemente avvicinando il proprio smartphone a totem informativi, si potevano visionare diversi video tutorial che mostravano come utilizzare gli accessori presenti. L’evento apre le strade a futuri scenari urbani anche per realtà più limitate.

La data analysis può fare e sta facendo molto per lo sviluppo di modelli attraverso cui approfondire le prestazioni sportive individuali e di squadra ma anche a supporto dello sport praticato in ambito urbano ed informale. Una occasione di crescita anche per professionisti e appassionati di sport del nostro territorio?

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